Lo scorso 5 novembre 2018, il Consiglio di sicurezza ha adottato la risoluzione 2441 (2018) ai sensi del capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, riguardante il regime delle sanzioni nei confronti della Libia. La risoluzione, approvata con le astensioni della Cina e della Federazione Russa, rileva per la decisione di prevedere un nuovo criterio per determinare i destinatari delle sanzioni mirate (divieto di espatrio e congelamento dei beni patrimoniali), ovvero la pianificazione, direzione e perpetrazione di violenze sessuali o basate sul genere (“planning, directiong or commiting acts involving sexual and gender-based violence”), in quanto atti che minacciano la pace, la stabilità e la sicurezza del Paese. Al fine di assicurare l’attuazione di tali misure, il Consiglio ha inoltre deciso di estendere fino al 15 febbraio 2020 il mandato del Panel of Experts, istituito con la risoluzione 1973 (2011) quale parte integrante del Comitato per le sanzioni riguardanti la Libia, e di includere al suo interno esperti in materia di sexual and gender-based violence, in linea con quanto disposto al paragrafo 6 della risoluzione 2242 (2015) in materia di Women, Peace and Security. Sebbene tale criterio sia stato introdotto in relazione alla situazione libica per la prima volta nella delibera in esame, la risoluzione 2441 (2018) non rappresenta un unicum nell’attuale prassi del Consiglio di sicurezza. In tal senso, è possibile riscontrare la presenza della medesima formulazione all’interno di altre risoluzioni adottate quest’anno dal Consiglio, riguardanti nello specifico il regime sanzionatorio che ha trovato applicazione alla Repubblica Centrafricana attraverso la risoluzione 2399 (2018) e al Sud Sudan con la risoluzione 2428 (2018), così come al Congo e al Mali negli anni scorsi, sebbene in una forma meno specifica rispetto ai primi due casi citati. Ad ogni modo, il mainstream di genere nelle situazioni di conflitto e l’attenzione al tema delle violenze sessuali e di genere nel corso delle ostilità o in situazioni di gravi crisi sono ormai parte integrante di numerose decisioni del Consiglio di sicurezza e, in generale, di varie iniziative intraprese nell’ambito delle Nazioni Unite.

LA RISOLUZIONE 2441 (2018) DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA SULLA SITUAZIONE IN LIBIA E L’APPLICAZIONE DEL REGIME SANZIONATORIO ALLE PERSONE IMPLICATE IN ATTI DI “SEXUAL AND GENDER-BASED VIOLENCE / DI LULLO, Ludovica. - In: ORDINE INTERNAZIONALE E DIRITTI UMANI. - ISSN 2284-3531. - 5/2018(2018), pp. 638-645.

LA RISOLUZIONE 2441 (2018) DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA SULLA SITUAZIONE IN LIBIA E L’APPLICAZIONE DEL REGIME SANZIONATORIO ALLE PERSONE IMPLICATE IN ATTI DI “SEXUAL AND GENDER-BASED VIOLENCE

Ludovica Di Lullo
2018

Abstract

Lo scorso 5 novembre 2018, il Consiglio di sicurezza ha adottato la risoluzione 2441 (2018) ai sensi del capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, riguardante il regime delle sanzioni nei confronti della Libia. La risoluzione, approvata con le astensioni della Cina e della Federazione Russa, rileva per la decisione di prevedere un nuovo criterio per determinare i destinatari delle sanzioni mirate (divieto di espatrio e congelamento dei beni patrimoniali), ovvero la pianificazione, direzione e perpetrazione di violenze sessuali o basate sul genere (“planning, directiong or commiting acts involving sexual and gender-based violence”), in quanto atti che minacciano la pace, la stabilità e la sicurezza del Paese. Al fine di assicurare l’attuazione di tali misure, il Consiglio ha inoltre deciso di estendere fino al 15 febbraio 2020 il mandato del Panel of Experts, istituito con la risoluzione 1973 (2011) quale parte integrante del Comitato per le sanzioni riguardanti la Libia, e di includere al suo interno esperti in materia di sexual and gender-based violence, in linea con quanto disposto al paragrafo 6 della risoluzione 2242 (2015) in materia di Women, Peace and Security. Sebbene tale criterio sia stato introdotto in relazione alla situazione libica per la prima volta nella delibera in esame, la risoluzione 2441 (2018) non rappresenta un unicum nell’attuale prassi del Consiglio di sicurezza. In tal senso, è possibile riscontrare la presenza della medesima formulazione all’interno di altre risoluzioni adottate quest’anno dal Consiglio, riguardanti nello specifico il regime sanzionatorio che ha trovato applicazione alla Repubblica Centrafricana attraverso la risoluzione 2399 (2018) e al Sud Sudan con la risoluzione 2428 (2018), così come al Congo e al Mali negli anni scorsi, sebbene in una forma meno specifica rispetto ai primi due casi citati. Ad ogni modo, il mainstream di genere nelle situazioni di conflitto e l’attenzione al tema delle violenze sessuali e di genere nel corso delle ostilità o in situazioni di gravi crisi sono ormai parte integrante di numerose decisioni del Consiglio di sicurezza e, in generale, di varie iniziative intraprese nell’ambito delle Nazioni Unite.
2018
consiglio di sicurezza; nazioni unite; violenza sessuale e di genere; sanzioni; libia
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
LA RISOLUZIONE 2441 (2018) DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA SULLA SITUAZIONE IN LIBIA E L’APPLICAZIONE DEL REGIME SANZIONATORIO ALLE PERSONE IMPLICATE IN ATTI DI “SEXUAL AND GENDER-BASED VIOLENCE / DI LULLO, Ludovica. - In: ORDINE INTERNAZIONALE E DIRITTI UMANI. - ISSN 2284-3531. - 5/2018(2018), pp. 638-645.
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